Le lettere e i numeri possono essere confusi e disordinati nella testa, ma il cuore, l’incontro umano, la vita stessa, li mette in ordine. Benny è la dimostrazione che un DSA passa per la sofferenza quando non riconosce e non sente riconosciute le sue peculiarità... Ma è anche il simbolo di una strada in discesa, lungo la quale si afferma la consapevolezza che, con strumenti appositi e la motivazione opportuna, non esistono limiti e ognuno a suo modo può raggiungere gli stessi obiettivi "dell'altro”, trovando la sua realizzazione e alimentando la soddisfazione di coloro (come i familiari, i docenti, i pari) che gli tendono la mano, le orecchie e il cuore durante il cammino.
Solo così non si parlerà più di DSA (come lo stesso Benny ha profetizzato), non ci sarà più la corsa alla diagnosi, ma ci sarà una didattica aperta a possibilità alternative, che non si programmano, che faranno parte intrinsecamente del percorso educativo-formativo, incentrato sull'essere umano e sulle sue variegate sfaccettature.
Grazie Benny per le emozioni che ci hai regalato... con l'auspicio che ciò che hai seminato in questo incontro possa guidare il nostro cammino lavorativo.